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sabato 22 dicembre 2012

A Reggio Calabria Massimo Canale (NON) si candida alle primarie del PD


"Ora il punto è questo, possiamo continuare a protestare senza alcuna possibilità di incidere sulle scelte compiute, ormai definitive, oppure darci da fare, acchiappare il telefono, salire in macchina e andare a trovare gli amici che hanno votato alle primarie fiduciosi in un vero cambiamento, fare sentire il nostro peso e dimostrare che non siamo terra di conquista abbiamo appena un paio di giorni in tutto. Parlo ai miei compagni del PD, le battaglie si fanno sul campo non dietro la tastiera. Le rottamazioni c’è chi le fa sulla carta e chi con i fatti. Io ci sono, e lotto. Stutàti (spegnete) sti computer e datevi da fare;) “ (Massimo Canale ).

Alle primarie del PD a Reggio Calabria Massimo Canale propone la sua candidatura. Stasera si saprà se sarà ritenuto degno di affrontare personaggi del calibro di "Rosi Bindi", e di conseguenza si saprà anche se il PD di Reggio Calabria vuole crescere o vegetare piccolo e nero.

Aggiornamento: Massimo Canale ha ritirato la propria candidatura alle primarie del PD.
Abbiamo pensato che in soli due giorni non fosse utile creare elementi di potenziali fratture nel Pd provinciale che, dopo mesi, sembra aver trovato unità.......Prendiamo atto delle scelte effettuate che però svelano il limite di un partito che non è stato capace di interloquire con territori (5 sono i candidati decisi da Roma che rappresentano la Calabria) nonostante per la prima volta indichiamo due parlamentari. In questo senso – confida - mi fa piacere che ci sia rappresentanza del territorio affidata a Nava, Battaglia e altri giovani”.
Mi riservo di esternare in futuro il mio pensiero su questa ennesima dimostrazione di ottusità, ma ancor di più di egoismo, dimostrata dai dinosauri esponenti del PD....M. P come partito, D come democratico... M come...fate voi.

martedì 11 dicembre 2012

RRiggiu e i rriggitani.

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Chista è 'a città aundi l’acqua mmanca,

ma spazzatura nd’avi quantu voi,

undi non pavuni 'i stipendi e’ dipendenti,

ma machini p’i stradi nd’avi assai.



Chista è 'a città d’i mbuccalapuni,

'i chiddi chi nci cridunu 'a Befana,

è 'a città d’i mangia pani a tradimentu

e 'i chiddi chi non rrivunu a’ simana.



Nti sta città 'i cristiani si ribellunu

quandu cu fici 'u guaiu già si 'ndi iu;

nci mandunu minditti e malanovi

e s’a pigghiunu cu iddi quandu chiovi.



Ma mentri ch’eranu dda mi fannu dannu:

“ossequi e riverisco, don Peppino,

i cosi, don Limitri comu vannu?

Simu cu vui, dicitindi e facimu!

  
Si vui diciti c’a notti nesci 'u suli,

o puru chi nu sceccu sta volandu,

non ci su dubbi ch’esti a verità,

pensati vui, chi nui calamu a testa!”



Ora chi nc’esti fame e carestia,

ch’i veri fatti ormai nesciru e’ chiani,

pigghiamundilla cu cu vinni ora,

è u nostru stili, simu “RRiggitani”!!!







lunedì 3 dicembre 2012

Reggio Calabria: la voragine di Santa Caterina e le altre buche

 


Il recentissimo episodio del mezzo dei Vigili del fuoco che è sprofondato in una voragine durante un intervento a Santa Caterina è purtroppo rappresentativo della situazione generale della città. Rimarrà, nella memoria storica cittadina (ormai inesorabilmente informatizzata) come uno dei simboli dello sfascio generale in cui versa ai giorni nostri questa nostra amata patria. Episodi come quello di Santa Caterina sono purtroppo possibili dappertutto in città, complici i numerosi nubifragi avvenuti negli ultimi anni e le diffuse falle nell’acquedotto e nei condotti fognari che tuttora sussistono. L’acqua, convogliata nelle varie buche lasciate a cielo aperto per mesi e mesi, scorre nel sottosuolo scavandosi il percorso ed indebolendo quindi la pavimentazione stradale, che alla prima sollecitazione eccessiva cede aprendo una voragine. A nulla vale, ed è anzi paradossalmente dannoso, l’intervento tardivo di copertura della buca quando nel sottosuolo si è già creato un canale che l’acqua utilizzerà nuovamente alla prima occasione. Interventi decisivi in città non se ne vedono da anni. Al contrario, sono stati effettuati alcuni lavori che hanno contribuito a creare situazioni di pericolo. A Piazza Garibaldi, per esempio, anni fa sono stati eseguiti alcuni sondaggi nel terreno in tutta la piazza intorno al monumento a Garibaldi. Le buche dei carotaggi di piccolo diametro effettuati nel manto stradale sono state lasciate aperte e sono state quindi interessate dai nubifragi degli ultimi anni, durante i quali, si ricorderà, spesso la piazza si è completamente allagata. Adesso molti di quei buchi sono otturati da spazzatura e dai detriti che l’acqua vi ha trascinato dentro, ma altri sono ancora aperti. L’acqua vi scorre dentro andando a finire chissà dove. È lecito pensare che scorra nel sottosuolo della piazza, scavando ed indebolendo il manto stradale, come ha fatto dappertutto in città. Sarebbe il caso di provvedere a verificare la situazione della piazza e di tante altre sedi stradali cittadine in condizioni analoghe, prima che si verifichi l’irreparabile.