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mercoledì 27 aprile 2016

Si salvi chi può! Esclusi le donne e i bambini.

Quando una nave affonda, in guerra, in qualsiasi situazione di pericolo, in salvo prima di tutti le donne ed i bambini! Sempre, da che mondo è mondo. Perché è (dovrebbe essere) natura umana, ma anche animale, difendere i deboli. L’inchiesta Mala Sanitas descrive una situazione che se acclarata e confermata affosserà definitivamente e per molto tempo quella presuntuosa convinzione che tutti abbiamo di vivere in un paese civile. Perché sempre, da che mondo è mondo, quando la barbarie ha inteso colpire duramente ha preso di mira le donne ed i bambini.  I testi delle intercettazioni telefoniche sembrano lasciare poco spazio ai dubbi: il processo potrà stabilire se i comportamenti dei medici coinvolti sono da sanzionare penalmente o no, ma difficilmente potrà annullare la profonda negatività dell’aspetto morale e deontologico di tali comportamenti. Sia nelle conversazioni tenute nell’esercizio delle proprie funzioni che in quelle private tra di loro i soggetti manifestano indifferenza assoluta, se non disprezzo, per la salute dei pazienti e per i danni ad essi causati dalla loro stessa imperizia o negligenza. Che siano conseguenza delle loro azioni lo dicono loro stessi, ma con distacco ed in alcuni casi addirittura con malcelata soddisfazione per gli errori di altri colleghi. Nelle intercettazioni si parla anche di azioni volte a nascondere gli errori commessi. Si salvi chi può! Esclusi le donne e i bambini. Si potrà disquisire articolatamente su tutto, ma, a meno che non si riesca a dimostrare che le intercettazioni siano state manomesse o completamente false, rimarrà sempre una profonda sensazione di disgusto e di indignazione per questa vicenda, quale che ne sia l’esito finale processuale. La cosa più grave, però, al di là delle tendenze più o meno “inadatte” (eufemismo) dei medici coinvolti all’esercizio della professione, è il fatto che gli stessi operassero tutti nello stesso reparto. Che dei soggetti volti ad attività discutibili si aggreghino tra di loro è cosa logica, naturalmente. Scoprire che frequentino lo stesso bar, o ristorante, o circolo ricreativo è normale. Quello che non è normale è che sia stato possibile che la quasi totalità dei medici di un solo reparto possano avere le caratteristiche negative che sembrano risultare dalle indagini, e che tale situazione possa essere creata, esistere e mantenersi per anni senza che niente e nessuno intervenga per porvi fine. Quello che non è normale, né logico, è che nonostante le intercettazioni risalgano a ben sei anni fa, solo adesso si sia provveduto ad intervenire, permettendo ai presunti colpevoli di continuare ad agire in un reparto che sembra vanti una media di sei parti giornalieri oltre ad una infinità di altre tipologie di interventi. Il meccanismo che fino ad oggi ha regolato l’affidamento e il controllo di incarichi di importanza assoluta come (per esempio) la gestione della salute dei cittadini ha miseramente mostrato la sua inefficienza, lasciando spazio ad interessi in netto contrasto con il fine ufficiale. E va cambiato. Da subito.



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